07/07/2025 strategic-culture.su  7min 🇮🇹 #283444

Cina e Stati Uniti si contendo il controllo dei mari e dei cieli, mentre Trump rifila armi obsolete agli europei

Davide Rossi

L'Europa comprerà vecchie armi per un sacco di soldi mentre L'America si riarmerà

I paesi NATO, massimamente europei, paiono genuflessi davanti alla richiesta statunitense di raddoppio delle spese militari. Il fatto più incredibile di questa sudditanza, che porterebbe ad acquistare vari armamentari proprio da Washington, è l'idea di dotarsi - penalizzando in tutta Europa lo stato sociale, ovvero tagliando i fondi per istruzione, salute, anziani - di aerei, cannoni e carri armati che sembrano più un fondo di bottega da smaltire, quanto piuttosto una reale necessità di moderna difesa. Da un lato perché nessuno minaccia il vecchio Continente, meno che mai i russi, i quali piuttosto son solo interessati a non essere aggrediti o minacciati, dall'altro perché oggi le guerre non si combattono con i carri armati, o almeno molto parzialmente, ma principalmente con le infrastrutture digitali, informatiche e cibernetiche, i droni e l'intelligenza artificiale, i satelliti e la loro capacità di guidare sulla terra armi terribili e distruttive senza il contributo umano, se non, rispetto al luogo in cui si dispiega la violenza, di un uomo molto lontano che manovra un computer.

Sembra invece che dovendo smaltire un po' di ferraglia, Donald Trump abbia imposto agli alleati di svuotargli la cantina da tutto un armamentario obsoleto e superato.

I governanti europei da parte loro, invece di sollevare dubbi e obiezioni, hanno mostrato nella riunione olandese della NATO una mansueta e subalterna accondiscendenza. Se proprio avessero voluto mostrare di credere alle richieste statunitensi, che taluni come tedeschi, inglesi e francesi utilizzano per continuare la ricerca di una guerra mondiale che partendo dalla Russia coinvolga la Cina, come richiesto dalla finanza speculativa di Wall Street, la quale non vuole in nessun modo assistere passiva al tramonto del dollaro come moneta di scambio internazionale e cerca disperatamente - ma per fortuna senza efficacia - di perpetrare il furto di materie prime energetiche e alimentari a danno del Sud Globale, avrebbero dovuto proporre di investire nella ricerca scientifica e tecnologica, utilizzabile certo a fini militari, ma anche civili. Insomma gli europei avrebbero potuto proporre, per il conseguimento di un 5% del bilancio statale da destinare ai ministeri della Difesa di ciascuna singola nazione, così come per la partecipazione al folle progetto di riarmo europeo da 800 miliardi voluto dalla signora Von der Leyen, una straordinaria serie di investimenti nelle ricerche avanzate in campo digitale, informatico e dell'intelligenza artificiale, creando migliaia di posti di lavoro per giovani ingegneri, ricercatori in discipline scientifiche e neo - laureati, con finalità, ribadiamolo, purtroppo anche militari, ma auspicabilmente e preferibilmente civili.

Tutto questo non è accaduto, anzi al contrario tali mediocri politici hanno sorriso a una richiesta, quella trumpiana, volta solo a rimpinguare le casse statunitensi e dei produttori di armi di quella nazione.

Il tecnopotere trumpiano è consapevole dei molti ritardi accumulati negli ultimi anni dagli Stati Uniti 1 e, anche se agli alleati europei intende smerciare vecchia ferraglia, per sua parte è pienamente consapevole di doversi orientare altrove e altrimenti. Ovvero verso i mari, che necessitano dei satelliti per permettere alle navi militari e commerciali di muoversi con sicurezza tra le onde, e verso il cielo, dai satelliti con plurime funzioni, alle stazioni spaziali.

La Repubblica Popolare di Cina ha oggi superato gli Stati Uniti per unità navali militari operative, avendone 234 contro le 219 di Washington. La Stazione Spaziale Internazionale, certo internazionale, ma sotto controllo a stelle e strisce, terminerà la sua missione nel 2031 e non ci sono al momento progetti pubblici o privati che intendano sostituirla, né, come sarà comunque probabile, prorogarne la permanenza tra le stelle, non essendoci alternative, mentre il "Palazzo Celeste", la stazione spaziale cinese Tiangong ha iniziato solo nel 2021 la sua presenza nel cosmo e conta di essere il fondamentale supporto per l'allunaggio umano previsto da Pechino nel settembre 2029, in modo da celebrare al meglio il (*1) ottobre di quell'anno l'ottantesimo anniversario della Repubblica Popolare Cinese. I taikonauti cinesi dovrebbero costruire nel quinquennio seguente una base presso il polo sud lunare, in collaborazione con i russi, già la Cina ha diversi rover operativi sul lato nascosto della luna e comunicanti in permanenza tramite satelliti con la terra. Il ghiaccio presente presso il polo sud lunare non solo dovrebbe garantire acqua agli abitanti della base sino - russa, ma anche e soprattutto la possibilità di ricavare sia ossigeno, sia carburante.

Tutto questo lavorio astrale, che influenza l'attività marittima e militare sulla terra, necessita altresì di poli infrastrutturali terresti di supporto e di comunicazione in ogni continente, per restare ventiquattro ore al giorno tutti i giorni dell'anno in contatto e non perdere mai il segnale con tutto questo volume imprevedibilmente straordinario e numeroso di satelliti. Bisogna infatti vincere la rotazione terrestre - e quella lunare - e mantenere in permanenza la connessione con l'insieme di questa strumentazione cosmica, tanto complessa, quanto preziosa e delicata.

L'America Latina con le basi radiotelescopiche cinesi in Argentina, quella in Patagonia è protetta da personale militare dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese, Brasile, Bolivia, Venezuela, Cuba, oltre a una nuova progettata in Cile e osteggiata da Washington, rappresenta la nuova frontiera dell'espansione cinese nelle Americhe, fatto che irrita non poco la Casa Bianca, al pari della Marina Militare cinese cresciuta e dispiegatasi anche oltre l'Indo - Pacifico a protezione delle rotte strategiche marine della Via della Seta, che non disdegna di organizzare al meglio anche il transito artico in collaborazione con la Russia.

Il domino del cosmo oggi incrocia quello dei mari, a tutti i livelli, massimamente sopra l'Artico, fatto non solo confermato dalle mire trumpiane verso la Groenlandia, per le rotte marittime e le miniere di terre rare, ma anche perché a Washington conoscono i progetti artici di Vladimir Putin, immaginati dal governo moscovita come vitali per il futuro della Russia ed anche perché proprio Putin e Xi Jinping hanno sottoscritto accordi per il trasporto attraverso il corridoio artico per un valore di due miliardi di tonnellate di merci entro 2035, da cui la progettazione e la realizzazione da parte russa di nuove navi d'appoggio e modernissimi rompighiaccio. La via artica consentirebbe ai cinesi di evitare i sempre più turbolenti mar Rosso e canale di Suez, riducendo per altro di oltre un terzo i tempi di percorrenza verso l'Europa, il tutto garantito dai satelliti cinesi e russi.

Si delinea così, nel secondo quarto di questo XXI secolo, un crescente e incontrastato primato cinese nelle scienze aerospaziali, difficilmente recuperabile da Washington, Pechino inoltre programma e pianifica di raggiungere con sonde e rover non solo Marte, ma anche Venere entro la metà del secolo.

Esattamente mezzo secolo dopo la prima e ultima presenza russo - sovietica su Marte, la missione Mars 3 è del 1971, i cinesi sono arrivati sul pianeta rosso nel maggio 2021 con il rover Tianwen-1, a cui seguirà quest'anno il lancio del rover Tianwen-2, il tutto possibile grazie ai vettori "Chang Zheng", ovvero "Lunga Marcia", di ultima generazione. La convinzione dei cinesi è di riuscire a riportare sulla terra campioni del suolo marziano prima degli statunitensi, se non con la missione di quest'anno, con quella Tianwen-3 programmata per il 2028.

Dominio dei mari e dei cieli dunque, finalità scientifiche e umanitarie, ma al contempo militari e difensive. Perché sarà il cielo a decidere dei conflitti sulla terra, non è un caso che il governo cinese abbia prioritariamente investito nella difesa spaziale e tecnologica, molto più di quanto abbia fatto negli armamenti convenzionali, per i quali ha in ogni caso operato per conseguire la parità o per superare i concorrenti statunitensi. Da ultimo, da un quarto di secolo Pechino procede con il progetto dello spazioplano "Sheng Long", ovvero "Drago Divino", una nave spaziale d'avanguardia già operativa, ma di cui si conosce poco, perché poco trapela dalle fonti cinesi.

Insomma i politici europei distruggono lo stato sociale delle loro nazioni per acquistare ferri vecchi da rifilare agli ucraini e continuare all'infinito una guerra già persa, rinunciano a qualsiasi investimento in ricerca e innovazione scientifica e tecnologica, così come negli studi aerospaziali, condannando l'Europa alla marginalità scientifica. Di fatto soldi maldestramente buttati via, senza nessun criterio e nessun costrutto, ma solo un assoluto danno per i cittadini, che non ne avranno alcun beneficio, neppure dal punto di vista della tanto millantata difesa militare.

(*1)  strategic-culture.su e anche  strategic-culture.su

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